Nelle ultime ore, dalla Lega è stata avanzata la proposta di legge per alzare il tetto all’utilizzo del contante a 10mila euro. Al momento la soglia è 2.000 euro, per effetto di una modifica inserita nel decreto Milleproroghe che aveva spostato l’entrata in vigore del tetto a 1.000 euro dall’1 gennaio 2022 al primo gennaio 2023.
Molte critiche sono arrivate, ma la situazione in Europa è molto variegata e in alcuni paesi, come la Germania non vi sono limiti. Nel dettaglio, secondo i dati dello European Consumer Centres Network a inizio 2021 su 30 Stati, considerando anche Regno Unito, Islanda e Norvegia, solo in 12 Paesi, compresa l’Italia, erano vigenti limiti all’uso del contante.
Ora in testa alla classifica degli Stati europei dove vige un limite più restrittivo ci sono la Grecia con un tetto di 500 euro, la Francia con una soglia a 1.000 euro e il Portogallo con 1.000 euro. In Spagna la soglia sale a 2.500 euro, mentre in Belgio il tetto è di 3.000 euro per le transazioni commerciali
In Bulgaria il limite è di 5.100 euro e per importi superiori è necessaria una transazione bancaria, mentre in Romania è prevista una soglia giornaliera di 2.100 euro. In Slovacchia il tetto è di 5.000 euro, in Repubblica Ceca sale a 14.000 euro e in Polonia e Croazia a 15.000 euro. Malta fissa il tetto a 10.000 euro, la Lettonia a 7.200, la Slovenia a 5.000 e la Lituania a 3.000
Ci sono anche Stati che non prevedono limitazioni: in Germania chi paga più di 10mila euro in contanti deve esibire un documento d’identità. In Danimarca gli esercenti possono decidere di accettare pagamenti in contanti solo fino a 2.500 euro, nei Paesi Bassi non c’è limite ma esiste l’obbligo di segnalare le transazioni sospette di importo superiore ai 2.000 euro mentre in Svezia un commerciante può rifiutare qualsiasi pagamento in contanti. Nessun limite anche in Austria, Estonia, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Lussemburgo e a Cipro.