L’Annual Meeting di Women in Export, il primo business network femminile italiano in ambito export promosso da SACE, si è tenuto ieri a Roma ed ha riunito imprenditrici e rappresentanti del mondo istituzionale, con la presenza di oltre 100 aziende.
Un momento di confronto tra i principali attori del Paese che promuovono politiche inclusive e azioni concrete, volte a valorizzare l’enorme capitale intellettuale femminile che ruota attorno al nostro export. Una community di oltre 800 manager e professioniste dell’export, in rete con più di 20 Associazioni nazionali e con numerosi incontri formativi già all’attivo in poco più di un anno di attività.
Women in Export – riporta la nota di SACE – è il programma formativo e di networking sviluppato nell’ambito di SACE Education, con l’obiettivo di offrire un’esperienza ad ampio spettro sui temi dell’export e dell’internazionalizzazione, generando connessioni di valore tra imprenditrici e manager femminili provenienti dal mondo imprenditoriale, istituzionale e associazionistico attive in questo ambito nel nostro Paese.
Esperienza unica nel panorama nazionale, che ha generato diverse decine di sessioni formative in presenza e online, momenti di networking specialistico, sessioni one-to-one con esperti e tavoli di lavoro, dimostrando un ampio potenziale. Cuore pulsante di Women in Export è la piattaforma della community, uno spazio virtuale ad accesso gratuito con stanze tematiche dedicate al green, al digitale e all’internazionalizzazione dove interagire, confrontarsi e condividere le proprie esperienze.
“La formazione è parte integrante della cassetta degli attrezzi che SACE mette a disposizione di chi fa impresa in Italia e il successo di Women in Export è sicuramente legato alla grande capacità delle tante imprenditrici e manager dell’export con cui lavoriamo ogni giorno di fare rete e mettere a fattor comune le proprie competenze”, ha dichiarato Alessandra Ricci, Amministratore Delegato di SACE. “Questo evento rappresenta per noi un primo grande traguardo che segna l’evoluzione verso una mentalità in cui l’empowerment femminile non sia più solamente un diritto, ma una vera e propria opportunità, fonte di ricchezza per la società e leva di competitività per il Paese.”