Dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, i Paesi europei hanno comprato dai russi idrocarburi per cento miliardi di euro. Solo il nostro Paese ha acquistato forniture per oltre dieci miliardi. Tuttavia, i rapporti commerciali stanno cambiando.
Negli ultimi giorni di settembre, per la prima volta da sempre, è stata superata una soglia simbolica nel contesto europeo: dal 21 settembre la Cina è il più grande acquirente di idrocarburi russi, maggiore dell’intera Unione Europea.
Prima era l’Europa a dipendere dalle forniture di Mosca, mentre ora è la Russia a dipendere alle condizioni di Pechino per poter vendere le materie prime.
Nello specifico, riporta il Corriere della Sera, gli acquisti cinesi salgono a circa 220 milioni di euro al giorno, mentre quelli europei calano da circa 750 milioni (delle prime settimane di guerra) ai 150 milioni. Stesso trend per l’Italia che registra una riduzione a poco più di 30 milioni al giorno.