Sabino Cassese, ex giudice della Corte costituzionale, si è espresso favorevole alla vendita di Ita da parte del governo Draghi, in un parere pro veritate inviato alla compagnia aerea il 25 luglio 2022.
Se alcuni partiti di centrodestra contestano Draghi di abuso di potere, Cassese fa chiarezza sul malinteso. Secondo quanto riportato da Repubblica, il governo attualmente si occupa del disbrigo degli affari correnti, e spiega l’ex giudice, questo non va confuso con “l’ordinaria amministrazione”.
Quindi il governo non ha le mani legate, anzi. Cassese ricorda anche che “l’attività amministrativa è sempre retta dal principio di continuità e non subisce alcuna limitazione o sospensione”, quando il governo è dimissionario e in uscita.
Quindi, spiega: “I procedimenti in corso vanno portati a compimento e comunque non vanno interrotti. Nel caso specifico di Ita, la procedura di alienazione non va fermata”, anzi e “deve essere conclusa”. La vera violazione sarebbe interrompere “un processo che è interamente definito” dalla normativa.
Con il Dpcm di marzo approvato in Consiglio dei ministri, si regolano i termini e le modalità della vendita di Ita. E da questo decreto “consegue un’attività amministrativa che è vincolata”: quindi Draghi “deve” privatizzare perché il decreto lo obbliga, cioè lo vincola in tal senso.
Infine, conclude Cassese, che anche la Commissione Europea, garante della Concorrenza, ha autorizzato la nascita di Ita e un investimento pubblico dell’Italia fino a 1,35 miliardi nel vettore ad alcune condizioni. Tra queste, c’è la collocazione di Ita dentro una grande alleanza internazionale.