Nella settimana di impasse sul governo Draghi, è tornato a parlare ai microfoni del quotidiano Libero, l’ex ministro Giulio Tremonti che critica l’azione del governo: “Il cantiere dei cambiamenti è invisibile. C’è spazio solo per le emergenze”.
Sull’andamento del governo Draghi, nello specifico, il professore dichiara: “Il percorso del governo Draghi si snoda su tre tappe fondamentali: l’insediamento, la conferenza di fine 2021 e l’oggi”.
“Il discorso di insediamento” prosegue Tremonti “era di ampio respiro. Andava oltre l’emergenza e si sviluppava sulla promessa delle grandi riforme. Il governo aveva davanti a sé due anni e mezzo di lavoro e una maggioranza schiacciante”.
Poi, andando avanti, il professore cita la conferenza di fine anno del “nonno delle istituzioni” e ne rammenta alcuni passaggi: “Il più è stato fatto”, “ora sta agli altri andare avanti” o “non è bene che il Paese dipenda da un uomo solo” e dichiara: “Forse Draghi si preparava per il Quirinale”.
Infine, l’oggi: “Il cantiere delle riforme che potevano rilanciare è invisibile. Non c’è traccia delle grandi riforme fiscali, giustizia, pensionistica. E il Pnrr è invischiato nella somma di tre burocrazie, centrale, territoriale ed Europea”.
Proprio sul Pnrr e sul rapporto con l’Europa, il Professore dice: “Non ho nulla contro lo schema di finanza europeo. Ma nel bilancio Ue il rapporto dare/avere per l’Italia tra contributi da riparametrare e tributi europei da introdurre non è necessariamente a nostro vantaggio”.
Tornando sulla situazione al governo, Tremonti torna all’oggi: “Ora la fiducia è buona ed è sufficiente per curare le emergenze di questo ultimo scorcio di legislatura, ma per le riforme strutturali abbiamo ormai perso il treno”.
Infine, sull’invocazione da parte di istituzioni e governi sul rientro di Draghi “Non commento. Io sono fuori da tutto, ma guardi “beato quel paese che non ha bisogno di eroi”.