Questa mattina, 12 luglio 2022, l’Euro ha raggiunto la soglia della parità con il dollaro e scivolando appena sotto, registrando il tasso più basso da dicembre 2002.
Le ragioni della caduta sono essenzialmente due: il timore che la crisi energetica possa far precipitare l’Europa in recessione e l’avversione al rischio, che porta gli investitori a puntare più sul biglietto verde che sulla moneta unica.
Infatti, il percorso intrapreso dalle due banche centrali, Federal Reserve e Banca Centrale Europea, sull’aumento dei tassi per contrastare l’inflazione, secondo gli investitori porterà più facilmente a una recessione in Europa che negli Usa.
La caduta dell’euro è stata rapida e brutale, dato che a febbraio veniva scambiata intorno a 1,15 dollari. La causa sono stati gli aumenti sempre più ampi dei tassi di interesse della Federal Reserve hanno spinto il dollaro, mentre l’invasione russa dell’Ucraina ha peggiorato le prospettive nella zona euro.
Quello della moneta debole è un vantaggio per le aziende esportatrici europee, che rischia però di essere attenuato dalla corsa delle materie prime, che aumenta sensibilmente i costi di produzione per le imprese.
