Giorgio Palù, presidente dell’Aifa e professore emerito di Virologia dell’Università di Padova, cerca si smorzare i toni sull’allarme polmoniti: “Questa ondata durerà qualche settimana prima che inizi la discesa, ma le polmoniti sono poche”.
Ai microfoni di La Stampa, il virologo dichiara: “Se guardiamo ai dati resi noti il 30 giugno dal Centro europeo per il controllo delle malattie, possiamo dire di avere certezza della minore patogenicità di Ba.1 e Ba.2, mentre su Ba.4 e 5 i dati sono minori”
“Il dato importante” continua Palù, “è che tutte le sottovarianti di Omicron hanno delle mutazioni in un sito della proteina S che rendono difficile la fusione tra l’involucro esterno del virus e la membrana plasmatica della cellula. Fusione attraverso la quale il virus entra a livello polmonare”.
E sui vaccini precisa: “Sappiamo che il vaccino anti-Covid bivalente a mRna aggiornato sul ceppo Ba.1 di Omicron e contenente la sequenza originaria di Wuhan, induce titoli anticorpali anti-Ba.5 non elevati” e afferma che “resta alta la protezione del vaccino contro la malattia”.
Ma il vaccino non può inseguire tutte le varianti: “Il primo luglio l’Ema, l’Fda e l’Oms si sono riunti sotto l’egida dell’International Coalition of Medicines Regulatory Authorities e hanno concluso che il vaccino bivalente aggiornato potrebbe offrire alcuni vantaggi nell’ampliare la risposta immunitaria e che potrebbe essere utilizzato inizialmente come booster“.
Vaccini che, secondo Palù, saranno pronti per settembre e dovrebbero essere somministrati: “A tutti gli over 60 a prescindere dalla presenza o meno di patologie. Del resto è quello che si fa con il vaccino antinfluenzale. Speriamo che questa volta, come auspica il ministro Speranza, l’Europa faccia una scelta unitaria anche per non disorientare la popolazione”.