Da qualche giorno, il presidente Russo Putin ha cominciato a ridurre le forniture di gas a Germania, Austria e Italia: nello specifico, per il nostro Paese, è dal 16 giugno che Gazprom ha ridotto del 35% la fornitura di metano, dopo la prima riduzione del 15%.
Anche la Germania ha avuto un taglio del 40% ed è stato segnalato un calo anche per l’Austria. La motivazione ufficiale, riporta il Corriere della sera, sembra una minaccia: a causa delle sanzioni, mancano pezzi di ricambio per la manutenzione dei gasdotti.
Una motivazione che per il premier Mario Draghi è falsa: “Ci viene detto che i motivi sono tecnici. La Germania, noi e altri riteniamo siano bugie, che ci sia uso politico del gas come del grano” e il commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni ha rimarcato: “Per ora dalla Russia solo avvertimenti, non decisioni”.
La soluzione, è un tetto al prezzo del gas. Per il Premier Draghi: “I prezzi stanno aumentando del 15 o del 30% e quindi la Russia incassa di più. È una strategia che va combattuta, ne parleremo anche al Consiglio europeo. L’iniziativa dell’Italia per un tetto al prezzo del gas acquista più forza e ne discuteremo nel Consiglio europeo”.
In questo momento, il calo delle forniture potrebbe significare non riuscire a riempire gli stoccaggi prima dell’inverno. Per il Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani: “La prima cosa da capire è se questa diminuzione si stabilizza o se è solo un episodio. Vediamo cosa succede nei prossimi tre giorni e poi la settimana prossima decideremo”.
