Google Cloud sarà il primo fornitore globale di Cloud ad aprire due “Region” in Italia. Lo ha dichiarato il CEO mondiale di Google Thomas Kurian a Milano in occasione dell’inaugurazione della prima regione.
“Alle aziende italiane non offriamo soltanto un sito primario per l’esecuzione delle applicazioni aziendali, ma anche un sito secondario per il ripristino in caso di un disastro all’interno del Paese” afferma al Corriere della Sera.
E continua: “Tutti i dati e le applicazioni possono restare in Italia. Vogliamo creare un cloud sovrano che rispetti tutti i requisiti europei e siamo in gara”.
I due Cloud Region di Google aprono in Italia, il primo Paese in Europa: “Manteniamo l’impegno a investire nel lungo periodo per sostenere la ripresa e la crescita italiana. Nel luglio 2020 abbiamo annunciato un piano da 900 milioni di dollari nei prossimi anni. Le due Region di Milano e Torino, create in collaborazione con il nostro partner Tim, sono il primo passo di questo piano di investimenti. Potranno generare un impatto fino a 3,3 miliardi di euro e creare 65 mila nuovi posti di lavoro”.
Anche per le aziende, ci sono vantaggi: “La piattaforma tecnologica permette di aumentare la produttività e l’efficienza delle imprese, aiuta a servire i clienti e fornirà una maggiore resilienza. Aiutiamo le imprese a usare i dati e l’intelligenza artificiale per prendere decisioni in tempo reale, offriamo una piattaforma per il cloud dei dati”.
Ma anche la cybersicurezza: “Oggi è una minaccia enorme e diventerà un problema sempre più importante. Per le singole aziende è difficile combattere questa piaga, che richiede molti investimenti. Per la sicurezza del cloud e per proteggere i dati dei nostri clienti, Google investe parecchie centinaia di milioni di dollari da molti anni e impiega migliaia di ingegneri”.
E infine, sull’Italia: “Vediamo un’incredibile accelerazione dell’attività digitale e del cloud in particolare. E’ un momento di crescita e cresce anche la domanda. Perciò Google ha deciso di investire. Il Pnrr è una grande opportunità”.