Crollano le Borse in Asia, intimorite dall’inflazione USA superiore alle attese e con le rinnovate restrizioni Covid-19 in Cina che pesano sulla propensione al rischio degli investitori.
Questo, è quanto riportato da Ansa, che fa un quadro sulla situazione delle borse asiatiche, in particolare su Giappone, Cina e Hong Kong, con forti perdite a causa dell’inflazione Usa salita nel mese di maggio all’8,6%.
In particolare, l’indice MSCI Asia Pacifico scende fino a -2,4%, i listini di Hong Kong (-3,39% in corso), Giappone (-3%) e Corea del Sud (-3,4%) sono stati tra i maggiori ribassisti. I titoli nel sud-est asiatico sono stati relativamente resilienti, con i benchmark a Singapore e nelle Filippine in calo di meno dell’1%. Contengono le perdite anche Shanghai (-1,2%) e Shenzhen (-0,8%).
La Borsa di Hong Kong, invece, chiude la seduta con forti perdite: l’indice Hang Seng cede il 3,39% e termina a 21.067,58 punti. Negativi anche i listini cinesi: l’indice Composite di Shanghai perde lo 0,89%, a 3.255,55 punti, mentre quello di Shenzhen cede lo 0,21%, a quota 2.085,10. Lo yen – conclude Ansa – prosegue la fase di indebolimento sul dollaro, aggiornando il record ai minimi in 23 anni, a quota 135,20, sulle aspettative di un ulteriore allargamento del differenziale dei tassi di interesse tra Stati Uniti e Giappone