A Roma, a Palazzo Rospigliosi, ai è tenuta l’Assemblea Generale Federvini, in cui sono stati presentati i dati raccolti dall’Osservatorio, in collaborazione con Nomisma e Tradelab, sull’andamento del settore vino, spiriti e aceti.
Una giornata di lavori – riporta Repubblica – suddivisa in tre panel: Italia, Società ed Europa. Una raccolta di idee dai vari settori, in un think tank reso necessario dalla delicata fase di un comparto messo a dura prova dalla pandemia e dal conflitto russo in Ucraina.
A commentare la situazione ai microfoni di Repubblica, Micaela Pallini, Presidente Federvini: “Quest’anno ci troviamo ad affrontare temi complessi a livello internazionale che ci stanno preoccupando molto. Il 2021 si è chiuso con numeri estremamente positivi per il nostro settore. Ci siamo rivelati uno dei pilastri trainanti dell’agroindustria italiana, in quanto un quinto delle esportazioni viene fatto da noi”.
E continua: “I dati testimoniano incrementi importanti sia sui consumi sia sugli andamenti, ma la situazione internazionale è poco rassicurante, tra un conflitto che non accenna a terminare e prezzi energetici che salgono con riflessi importanti su tutta la catena”
In particolare: “Nel nostro settore il vetro è una delle principali preoccupazioni, la reperibilità dei materiali, ma soprattutto un aumento del costo della vita che comincia ad impattare fortemente sulle tasche dei nostri consumatori, non solo in Italia ma anche all’estero”.
Durante la giornata, nel panel dedicato all’Italia, si è parlato di PNRR e riforme, nello specifico, dichiara Pallini: “Una delle nostre istanze riguarda la digitalizzazione, ovvero il collegamento dello schedario vinicolo al registro dematerializzato, un registro esistente che deve essere semplicemente collegato a qualcosa di nuovo che deve nascere. Poi l’abolizione del contrassegno, la defiscalizzazione di alcuni dei nostri fatturati che vengono dall’estero” ha concluso.