Il Parlamento europeo ha dato il via libera allo stop alla vendita di auto a benzina, diesel e Gpl a partire dal 2035. Una misura nell’ambito del pacchetto Fit-for-55 della Commissione europea, ovvero quel piano di riforme per tagliare del 55% le emissioni di anidride carbonica e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
La messa al bando delle auto a benzina e diesel è passata con 339 voti a favore, 249 contrari e 24 astensioni. Fino all’ultimo il Partito popolare europeo – riportano le agenzie – aveva tentato di strappare almeno un dieci per cento di tolleranza e quindi stabilire al 90% le riduzioni di emissioni delle auto nel 2035, ma l’emendamento è stato bocciato: 328 contrari, 264 favorevoli e dieci astenuti.
La proposta che ora il Parlamento europeo dovrà negoziare con il Consiglio Europeo prevede come obiettivi intermedi la riduzione delle emissioni al 55% entro il 2030 (50% per i furgoni).
In questo contento, però, i partiti italiani sono riusciti a fare approvare un prezioso emendamento, il “salva Motor Valley” che proroga fino all’inizio del 2036 la possibilità di avere deroghe sulle emissioni di Co2 per i piccoli produttori di auto (tra mille e diecimila) e per i furgoni (fino a 22 mila).
A conclusione, nella giornata è stata approvata anche l’estensione del sistema Ets (il pagamento delle quote di emissione) all’aviazione e l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 57% entro il 2030.