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Energia, Malacarne: “Almeno tre anni per nuovi rigassificatori”

Carlo Malacarne, ex amministratore delegato del gruppo Snam, ha collaborato negli anni scorsi alla costruzione della rete dei gasdotti europei, e in questo periodo di emergenza energetica, ha fatto il punto sull’indipendenza energetica dell’Italia.

L’ex ad, in un’intervista a Repubblica, ha dichiarato che serviranno almeno tre anni per costruire i rigassificatori e per dare all’Italia l’indipendenza energetica dal gas russo. Tuttavia, attualmente, i flussi in arrivo all’Ue sono rimasti gli stessi e questo grazie a una giusta politica di gestione delle emergenze.

L’Europa si è dotata per tempo di “interconnessioni” grazie alle quali possiamo gestire le emergenze. Ci sono gasdotti realizzati per mettere in rete tutte le infrastrutture, così da spostare il gas dove serve o dove manca. Una politica iniziata nel biennio 2014-2015, quando abbiamo capito l’importanza crescente del Gnl, il gas naturale liquefatto trasportato via nave” ha dichiarato Malacarne.

Tuttavia, c’è ancora qualcosa da fare per affrontare queste emergenze, ovvero gli stoccaggi comuni: “Potrebbero costituire una dote da 40 miliardi di metri cubi da utilizzare per avere una riserva strategica di fronte a crisi geopolitiche”.

A lungo termine, invece, i rigassificatori: “Servono tre anni a essere bravi. Per riadattare una nave meno, un paio di anni a meno di avere velocemente i permessi. In questo caso, il problema in più è che le navi di questo tipo in giro per il mondo non ce ne sono tante e per costruirle servirebbero comunque 2-3 anni»

Sul fattore tempo, gioca anche la Russia: “Non credo farà mai la mossa di chiudere del tutto i rubinetti se non lo fa la Ue: prima deve trovare il modo di mandare il suo gas verso altri mercati”.

Redazione

 

 

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