L’australiana AirSeed Technology ha un piano ambizioso per affrontare la crisi climatica: 100 milioni di alberi da piantare entro il 2024, con squadre di droni guidati dall’intelligenza artificiale.
Questa compagnia, che ha una sede in Australia a Sydney e una a Cape Town in Sud Africa, ha un progetto ben strutturato: a capo di esso, riporta Repubblica, ci sono Andrew Walker e Andries Louw. Il primo è un ingegnere che ha lavorato in Bmw e AirBus, il secondo un pilota di droni con una lunga esperienza nel campo dell’agricoltura di precisione e nell’analisi dati legati alla mappatura del territorio.
Per iniziare con l’obiettivo dei 100 milioni di alberi, la prima fase è quella della mappatura aerea accurata del territorio, con cui vengono individuati i punti dove rilasciare i semi e stabiliti i piani di volo gestiti dall’intelligenza artificiale.
Prima del decollo, nella seconda fase, ogni drone viene riempito con baccelli di semi appositamente selezionati compatibili con l’habitat scelto: tutti prodotti utilizzando biomassa di scarto e dotati di un rivestimento ricco di carbonio che li protegge dagli uccelli, insetti e roditori.
I droni, aiutati dall’intelligenza artificiale sono capaci di piazzare nel terreno 40mila semi al giorno, con una velocità che è venticinque volte maggiore rispetto ai metodi tradizionali.
Una volta in volo, conclude Repubblica, i droni navigano su percorsi prestabiliti, piantando secondo il piano e registrando le coordinate di ciascun seme. L’idea degli alberi, tuttavia, potrebbe ampliarsi: l’obiettivo dichiarato della startup è infatti quello di restaurare gli habitat naturali più compromessi.