Il Presidente del Comitato militare della Ue, generale Claudio Graziano, fa il punto sulla situazione militare dell’Unione Europea, con riflessioni a partire dall’attacco della Russia in Ucraina.
“L’invasione della Russia in Ucraina è stata una bella sveglia e forse avremmo dovuto sentirla prima. La decisione di creare una forza di intervento rapido multinazionale di 5mila unità, l’Ue ha capito che non si può ignorare la dimensione militare“, ha dichiarato Graziano a La Stampa.
Tuttavia, l’attacco massiccio da parte del Cremlino è stato inaspettato: “Non lo credevo neanche io. Noi italiani guardavamo al sud: il nord africa, il Sahel, il Medio Oriente. La minaccia da est c’era, ma non mi sarei aspettato tutto questo”.
E su Putin e la situazione russa dichiara: ” In questa fase possiamo considerarli sconfitti, ma se sia sconfitta tattica o strategica è da vedere. Possiamo parlare di uno stallo operativo, ma questo non significa la fine delle operazioni. Per arrivarci serve un cessate il fuoco”.
Infine le riflessioni sull’Italia, dove dal governo è stato annunciato l’impegno a spendere il 2% del pil in spese militari: “è un bene. Le nostre forze armate hanno il sostegno del Paese e sono tra le migliori al mondo, ma serve che siano addestrate e rifornite”.
E conclude: “Ai soldati italiani servono armi, equipaggiamenti moderni. Occorrono carri armati di quarta generazione, caccia di sesta generazione, i satelliti, capacità di trasporto tragico e il supporto della cybersicurezza”.