Martedì scorso, domenica e ancora una volta poche ore fa. In Israele si conta oggi il terzo attacco terroristico nel giro in una settimana. A commettere questo ultimo omicidio, sarebbe stato un palestinese, immediatamente neutralizzato.
Ad attaccare Israele negli ultimi giorni, dicono le fonti del Paese, sarebbero stati arabi, cittadini dello Stato. Non si tratta di persone guidate da Hamas, ma di fedeli all’ideologica dello Stato islamico. Si contano ad oggi undici vittime totali dall’inizio degli attacchi, mentre altre persone risultano ferite.
Questa volta a colpire – riporta il Corriere della Sera – sarebbero stati palestinesi della Cisgiordania. Gli attentatori hanno scelto la cittadina di Bnei Brak, sobborgo ortodosso a est di Tel Aviv. Il gruppetto ha sparato con i fucili mitragliatori in strada, sui pedoni, alle auto, uccidendo 5 cittadini.
Ora, il primo ministro israeliano Naftali Bennet promette «il pugno di ferro» e i servizi segreti e l’esercito sono già in allerta per la concomitanza del Ramadan con le festività ebraiche a metà mese.
L’anno scorso, conclude Corriere, gli scontri a Gerusalemme tra i palestinesi e la polizia durante il mese più sacro per i musulmani avevano portato agli undici giorni di guerra con Hamas. Lo scontro si era allargato anche nelle città dove la convivenza era sembrata possibile.
