Lo stato di allarme sugli approvvigionamenti dei gas non si placa. Il conflitto tra Russia e Ucraina ha scatenato ancora di più i timori dell’Italia, che sta cercando di trovare fonti alternative di energia.
A parlarne in un’intervista al messaggero, il managing director della società a gestione del Tap, Luca Schieppati, tra forniture e la necessità di rivedere i contratti.
Secondo Schieppati: “Il Governo si è concentrato sulla necessità di salvaguardare gli stoccaggi. L’idea è quella di anticipare la campagna di riempimento delle riserve” e sul carbone: “è davvero l’ultima risorsa nel caso si dovesse decidere che il gas debba essere usato per utenze civili e industriali. Mi auguro non si arrivi a tanto”.
Un’altra strategia, è quella di diminuire al minimo le importazioni, grazie anche a Tap: “Nel 2022 e 2023 andremo in una situazione di pieno regime, cioè a portate di 10 miliardi di metri cubi all’anno, di cui 8 per l’Italia”.
E sul raddoppio delle capacità ha dichiarato: “Anche noi guardiamo con interesse alle rinnovabili. Stiamo lavorando con Confindustria e con i Ministeri della Transizione Ecologica. Se c’è disponibilità siamo pronti a firmare i contratti di trasporto e iniziare il potenziamento”.
E, su una soluzione a breve termine conclude: “Dobbiamo utilizzare al massimo la capacità del tubo, sul breve termine offriamo la massima disponibilità possibile. Abbiamo soluzioni per fronteggiare picchi o soddisfare esigenze particolari”.