Di fronte alla guerra Russia-Ucraina, è tornato con forza il tema dipendenza dell’Europa dalle importazioni di gas, che rappresentano il principale problema energetico, e anche geopolitico, che oggi l’Europa affronta.
A parlarne al Corriere della Sera, l’AD di Enel Francesco Starace, in un lungo pezzo a spiegazione delle possibili soluzioni e scelte per l’approvvigionamento energetico del nostro Paese.
Secondo Starace i singoli paesi membri dell’Unione dipendono dal gas in maniera molto differente: dopo la Germania l’Italia è il paese Europeo che importa più gas. Punto debole è la eccessiva dipendenza da gas che arriva via tubo da paesi extra europei (da Russia, Libia, Algeria, Azerbaijan) e la scarsa capacità di rigassificazione di gas naturale liquefatto (GNL) .
L’Ad elenca poi, alcune possibili scelte per indirizzare meglio la traiettoria energetica nel breve e nel tempo più lungo.
In primo luogo, l’Italia può ridurre la propria dipendenza dal gas, riducendo in maniera materiale il gas che si brucia per generare energia elettrica.
In seconda battuta, l’Italia può ridurre in maniera materiale il quantitativo di gas che si utilizza per usi civili con tecnologie oggi disponibili che rendano più efficiente e sicuro l’uso dell’energia.
Infine, il nostro Paese può diversificare l’approvvigionamento del gas destinato ad usi industriali e civili residui, realizzando almeno altri due terminali di rigassificazione di GNL che permettano di gestire in maniera più efficace e preventiva le eventuali crisi che potrebbe originarsi nei paesi dai quali giunge il gas via tubo.
Sono tutte strade percorribili, per cui l’Italia nell’attuarli attrarrebbe investimenti e migliorerebbe la propria bilancia dei pagamenti, tagliando drasticamente i costi di acquisto di gas dall’estero, riducendo e stabilizzando in maniera sostanziale i costi dell’energia per il Paese.