Nel 2014 l’ex segretario di stato americano Henry Kissinger, scrisse un editoriale “profetico” sui temi legati alle questioni Russia e Ucraina. Di seguito riportiamo alcuni stralci dell’editoriale pubblicato dal Washington Post il 5 marzo 2014.
“La discussione pubblica sull’Ucraina riguarda il confronto” esordisce Kissinger e si chiede: “Ma sappiamo dove stiamo andando?”
“Troppo spesso la questione ucraina viene presentata come una resa dei conti: se l’Ucraina si unisce all’Est o all’Ovest. Ma se l’Ucraina vuole sopravvivere e prosperare, non deve essere l’avamposto di nessuna delle due parti contro l’altra: dovrebbe fungere da ponte tra di loro”.
Riguardo la Russia, secondo Kissinger: “Costringere l’Ucraina a diventare un satellite, e quindi spostare nuovamente i confini della Russia, condannerebbe Mosca a ripetere la sua storia di cicli che si autoavverano di pressioni reciproche con l’Europa e gli Stati Uniti”.
E dall’altro lato nei confronti dell’Occidente dice: “Devono capire che la Russia, l’Ucraina non potrà mai essere solo un paese straniero. La storia russa iniziò in quella che fu chiamata Kievan-Rus. L’Ucraina fa parte della Russia da secoli e le loro storie si sono intrecciate prima di allora”.
Ma anche un commento sull’Unione Europea: “Essa deve riconoscere che la sua dilatorietà burocratica, e la subordinazione dell’elemento strategico alla politica interna nel negoziare le relazioni dell’Ucraina con l’Europa, hanno contribuito a trasformare un negoziato in una crisi. La politica estera è l’arte di stabilire le priorità”.
E dopo un excursus storico sulla breve storia dell’Ucraina dipendente, Kissinger stila una lista di nozioni per gli interessi di tutte le parti:
“1. L’Ucraina dovrebbe avere il diritto di scegliere liberamente le sue associazioni economiche e politiche, anche con l’Europa.
2. L’Ucraina non dovrebbe aderire alla NATO, una posizione che ho preso sette anni fa, quando è emersa l’ultima volta.
3. L’Ucraina dovrebbe essere libera di creare qualsiasi governo compatibile con la volontà espressa del suo popolo. I saggi leader ucraini opterebbero quindi per una politica di riconciliazione tra le varie parti del loro paese. A livello internazionale, dovrebbero perseguire un atteggiamento paragonabile a quello della Finlandia.
4. L’annessione della Crimea da parte della Russia è incompatibile con le regole dell’ordine mondiale esistente. Ma dovrebbe essere possibile porre le relazioni della Crimea con l’Ucraina su basi meno difficili”.
E conclude: “Se non si raggiunge una soluzione basata su questi o elementi comparabili, la deriva verso il confronto accelererà. Il momento arriverà abbastanza presto”.