Una ricerca israeliana ha verificato per la prima volta che le particelle di plastica non sono solo dannose di per sé, ma insieme ad altri inquinanti possono essere fino a dieci volte più dannose per l’organismo
La ricerca, pubblicata su Chemosphere e ripresa da Repubblica, presenta una metafora calzante: le micropalstiche funzionano come dei magneti per gli inquinanti, aumentando così le dosi di tossicità.
Gli autori, Andrey EthanRubin e Ines Zucker dell’Università di Tel Aviv spiegano come l’interazione tra agenti inquinanti fosse nota, tuttavia, non lo erano gli effetti sull’uomo.
Per studiarli – riporta Repubblica – i ricercatori hanno mimato l’effetto che avrebbero questi composti assorbiti e rilasciati da particelle di microplastica, testando a modello gli effetti di uno dei composti sia a livello ambientale che cellulare.
“Abbiamo visto che la capacità di assorbimento di una particella di microplastica ossidata (dopo essere state esposte agli agenti atmosferici) è significativamente maggiore di quella di una particella non ossidata” dicono gli scienziati.
“Dopo che gli inquinanti ambientali sono assorbiti dalle microplastiche, la particella può raggiungere il tratto digestivo attraverso cibo e acqua contaminate dove rilascia tossine in prossimità delle cellule, aumentando in questo modo la tossicità di queste sostanze”, spiegano i ricercatori, sottolineando che la tossicità degli inquinanti può crescere fino a dieci volte tanto.