“Il presidente che sarà eletto, è per tre legislature. Avrà una gamba in questa legislatura, un’altra nella prossima e un’altra ancora nella successiva. A maggiore ragione una scelta importante”. Così Sabino Cassese, giudice emerito della Corte costituzionale a proposito della corsa al Colle.
L’ipotesi Mario Draghi presidente della Repubblica, assicura Cassese in un’intervista a La Stampa, è perseguibile poiché “non ha nulla di peculiare”. In questo caso il premier “scriverebbe una lettera all’attuale capo dello Stato e darebbe le dimissioni da presidente del Consiglio dei ministri e il ministro più anziano assumerebbe immediatamente le temporanee funzioni di presidente del Consiglio. Passerebbe qualche giorno, il tempo necessario per preparare il suo discorso e dopo aver giurato e aver pronunciato il suo messaggio, il nuovo capo dello Stato assumerebbe le sue funzioni, aprirebbe le consultazioni e deciderebbe le sorti del governo del quale faceva parte“.