In Italia è ripartita l’occupazione. Lo rivelano i dati diffusi dall’Inapp, l’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche, che ha elaborato i risultati dell’Osservatorio Inps sul precariato relativi al primo semestre dello scorso anno.
Sono stati 3.322.634 i nuovi contratti di lavoro da gennaio a giugno 2021. Di questi più di un’assunzione su tre è stata fatta nella forma del part time.
Un dato apparentemente positivo che ne nasconde uno decisamente allarmante poiché, scrive il Corriere, la maggior parte dei contratti part time è di natura involontaria e coinvolge soprattutto le donne.
Una penalizzazione quella riservata al mondo femminile, poiché il 42% delle nuove assunzioni di donne associa al regime di part time anche una forma contrattuale a termine o discontinua, contro il 22% della nuova occupazione maschile.
Una situazione che rispecchia ancora una volta il gap occupazionale e retributivo tra uomo e donna, aggravatosi con la pandemia di Covid-19 e che viene chiamato dagli osservatori con il termine Shecession.