Via la plastica a favore dell’equivalente bio. Tutto bello, se non fosse che sia problematico smaltirla. Piatti e posate in plastica ecologica, infatti, vengono riposte nel cestino dell’umido, ma poi non possono essere lavorate assieme agli scarti alimentari.
A tal proposito pochi giorni fa, scrive Libero, il ministro della transizione ecologica Cingolani ha chiarito che “le bioplastiche, per le loro caratteristiche di biodegradabilità e compostabilità vanno conferite all’interno dei contenitori deputati alla raccolta della frazione organica”. Tuttavia, ha aggiunto, “per essere correttamente trattate richiedono impianti con caratteristiche molto diverse rispetto a quelle necessarie per gli altri rifiuti organici”.
Il ministro chiarisce che qualcosa si sta facendo e si farà, perché “nell’ambito del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, tra le misure principali previste, vi è la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l’ammodernamento degli esistenti”.
