Dopo 39 anni c’è una domanda che non trova ancora risposta: perché le forze dell’ordine italiane lasciarono senza presidio la sinagoga di Roma quel 9 ottobre 1982, quando un commando di cinque terroristi palestinesi sferrò un attacco in cui rimase ucciso un bambino di due anni e ferì 37 persone.
L’attentato, che fu attribuito al Consiglio rivoluzionario di al-Fatah di Abu Nidal, trova oggi nuova risonanza dopo che Il Riformista ha pubblicato due telex, conservati nell’Archivio di Stato e firmati dal Centro di Comunicazione del Sisde, contenenti 17 segnalazioni con cui i Servizi avvisavano gli organi di polizia di “possibili attentati” a “obiettivi israeliani”.
Ciò vale a dire che Sisde e Polizia erano a conoscenza del pericolo, eppure quella mattina non c’era nemmeno un poliziotto di guardia alla sinagoga.