“La Lega non mette veti ma porta idee e soluzioni ai problemi del Paese”, lo afferma Nicola Molteni, sottosegretario al Viminale nel governo Draghi.
“Sul tema immigrazione serve un cambio di rotta. La situazione ha proiezioni preoccupanti. In due mesi 4.500 sbarchi sono troppi. Nel 2016 sono arrivati in Italia 180mila migranti, nel 2019 con Salvini ministro 11mila. Francia e Germania e altri paesi Ue difendono e proteggono i propri confini. Tutelare le frontiere nazionali significa tutelare le frontiere Europee. Non si può più perdere tempo”, sostiene Molteni in un’intervista a Libero.
“Contrastare l’immigrazione illegale e il traffico degli esseri umani è un dovere non negoziabile da parte dei governi. Così come combattere sfruttamento, caporalato e lavoro nero. I paesi seri si scelgono l’immigrazione utile e necessaria. Oggi l’Italia non ha bisogno di nuova immigrazione. L’immigrazione va governata, non subita. Su questo mi attendo confronto”, afferma Molteni.
Il leghista afferma di aver trovato convergenza sul tema con l’ex numero uno della Bce: “Il presidente Draghi nel discorso alle Camere ha chiaramente detto che l’Europa non può continuare ad essere spettatrice di un fenomeno globale e complesso come quello migratorio. I rimpatri degli irregolari fatti a livello europeo sono possibili se c’è la volontà politica. Lavoriamo per quello”.
Sul nodo dei paesi del blocco Visegrad da sempre restii a prendere parte a programmi di ripartizione dei migranti, il sottosegretario dichiara: “I no ad una seria politica di solidarietà verso i paesi mediterranei, di condivisone e di distribuzione dei flussi migratori oggi arrivano soprattutto dai Paesi sia del centro che del nord Europa i cui governi sono spesso applauditi dal Pd. Il salto di qualità verrà fatto intervenendo direttamente nei paesi di partenza e transito anche con una sana politica di cooperazione internazionale”.