La maggior parte delle portacontainer nei porti e nelle acque territoriali della Cina risulta scomparsa dagli schermi dei localizzatori del traffico marittimo. Come riporta il Corriere della Sera, gli analisti hanno cominciato a registrare un crollo dei dati alla fine di ottobre. I segnali inviati dalle navi in acque cinesi sono scesi nell’ultimo mese da 15 milioni al giorno a solo un milione.
Il sistema di monitoraggio internazionale si chiama Automatic Identification System (AIS) e permette alle navi di inviare dati su posizione, rotta e velocità attraverso segnali radio ad alta frequenza, per evitare collisioni e contribuire alla sicurezza della navigazione. L’AIS è anche uno strumento per segnalare il traffico in prossimità dei porti.
Oggi le navi in acque cinesi sono quasi invisibili sull’AIS. Gli esperti riferiscono che è in atto un oscuramento deciso dalle autorità di Pechino. Dal primo novembre, infatti, è in vigore in Cina la “Legge sulla protezione delle informazioni personali” che impone alle società che processano dati di ottenere l’approvazione governativa prima di trasferirli fuori dal territorio cinese. La legge, tuttavia, non cita il traffico navale.