Figli di immigrati turchi arrivati in Germania negli anni ’70. Sono Uğur Şahin e Özlem Türeci, marito e moglie, nonché cofondatori di BionTech, l’azienda che ha sviluppato per Pfizer il vaccino anti Covid.
La loro avventura scientifica inizia negli anni ’90, quando cercano un modo per aiutare il sistema immunitario a combattere i tumori, ma la passione per la scienza si insinua in loro già da giovanissimi, come raccontano in un’intervista a Repubblica in occasione dell’uscita del loro libro “Il vaccino che ha cambiato il mondo. La nostra battaglia per sconfiggere la pandemia”.
“La pandemia è stata il battesimo del fuoco per la tecnologia mRna. I prossimi cinque-dieci anni potrebbero portare a un cambiamento di paradigma in molti dei vaccini esistenti”, dice Türeci. “La bellezza dell’mRna per la vaccinazione contro le malattie infettive è che può essere adattato rapidamente e non ha bisogno di vasti impianti di produzione per la fabbricazione. Inoltre, il processo di produzione dell’mRna è molto più rapido degli approcci vaccinali più tradizionali. Questa velocità è cruciale perché ci permetterà una cosa finora inedita: produrre vaccini anticancro personalizzati sul singolo paziente”, aggiunge Şahin.
Prosegue, infatti, la loro ricerca sul vaccino cancro: “Prevediamo nei prossimi 5 anni di portarne qualcuno sul mercato e di portare altri nuovi vaccini in fase avanzata di sviluppo clinico”.
Non solo i tumori. Şahin spiega che l’mRna sarebbe in grado di sconfiggere altre malattie: “Nel 2022 contiamo di iniziare i test clinici per i vaccini contro la malaria e la tubercolosi. E andremo avanti con il nostro programma di un vaccino contro l’Hiv. Ma non finisce qui: l’mRna ci permette di riprogrammare il sistema immunitario non solo per stimolarlo, ma anche per calmarlo: e questo sarà prezioso per la cura delle malattie autoimmuni e nella medicina rigenerativa”.