“I discorsi apocalittici fanno più danni che altro. Esistono metodi di adattamento al cambiamento climatico”. Parla così Claudia Tebaldi, climatologa trapiantata negli Usa da oltre trent’anni e coautrice del sesto rapporto dell’IPCC (intervista integrale su Il Foglio). “Il nostro lavoro, che coinvolge gli esperti di oltre 150 paesi, indica un limite, 1,5°C, superato il quale non assisteremo alla catastrofe. Il nostro è un warning, è un consiglio ai governi del mondo: meglio rallentare la velocità con cui le temperature aumentano”.
Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha sottolineato l’importanza di investire anche nella ricerca sul nucleare: “Le rinnovabili, da sole, non possono essere la soluzione definitiva a causa del loro carattere intermittente. Sul nucleare servirebbe un’informazione corretta per evitare che la paura di possibili incidenti prenda il sopravvento sugli argomenti razionali”.
La Cina è il primo paese per emissioni di Co2: “Il contributo della Cina è decisivo. L’azione europea e americana non bastano a controbilanciare l’inazione cinese. Anche India e Russia devono fare la loro parte. Se New Delhi può essere considerato ancora un paese in via di sviluppo, Pechino è un paese sviluppato a tutto tondo”.