Il G20 può essere considerato un successo sotto un aspetto affatto marginale.
Come evidenzia La Repubblica, Europa e Stati Uniti hanno comunicato l’intesa di limitare le importazioni dell’acciaio “sporco”, cioè prodotto con tecnologie inquinanti. Un accordo che rientra nella logica della “carbon tax”, proposta dalla Commissione con il nome di Cbam (Carbon Border Adjustment Mechanism).
La Cina, anche se mai esplicitamente nominata, è stata così posta sotto la lente d’ingrandimento per via delle emissioni di gas a effetto serra emesse dalla sua industria siderurgica.
In Europa, già da tempo è in vigore la Ets (Emission Trading System) che impone una tassa sulle emissioni altamente inquinanti delle industrie. Bruxelles vuole ora applicare lo stesso livello di tasse sulle emissioni alle merci importate che sono prodotto seguendo standard ambientali più permissivi. L’obiettivo è evitare una delocalizzazione degli impianti verso Paesi con regole ambientali meno severe.