Nel era post-pandemica ci saranno 4 milioni e 380mila smart worker che lavoreranno in parte in presenza e in parte da remoto. Le previsioni dell’Osservatorio Smart working del Politecnico di Milano, riportate dal Sole 24 Ore, ci dicono che ci sarà un incremento di oltre 7 volte rispetto all’epoca pre-Covid, quando erano appena 570mila i lavoratori abituati a lavorare in maniera ibrida.
“L’esperienza della pandemia ha fatto evolvere i modelli di organizzazione del lavoro e cambiato le attese di imprese e lavoratori, che hanno potuto toccare con mano i vantaggi di modelli più flessibili e intelligenti”, spiega il responsabile scientifico, Mariano Corso. Oggi sono poco più di 4 milioni gli smart worker, mentre nel post emergenza saranno 4 milioni e 380mila, dicono i dati dell’Osservatorio.
Dal punto di vista dei lavoratori, uno su 3 di un campione di oltre mille lavoratori, dichiara un miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza nel lavoro, poiché riesce a conciliare meglio vita e lavoro, mentre il 22% è di diverso avviso, in quanto considera peggiorata la comunicazione fra colleghi.