A partire da novembre il prezzo del caffè potrebbe lievitare a quote mai raggiunte prima: da 1,30 fino 1,50 euro. Come riporta il Corriere Torino, piccoli e medi torrefattori saranno costretti a gonfiare il prezzo di circa il 7% delle miscele vendute a bar e ristoranti.
Secondo FIPE, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, da inizio anno il prezzo delle miscele è cresciuto del 20%. E a quanto pare non sarà nemmeno l’ultima volta.
«I prezzi della filiera, dalla materia prima alla logistica, sono diventati insostenibili. I baristi, se vogliono servire prodotti di qualità, non potranno far altro che adeguarsi. Il caffè non è più un prodotto low cost», ha detto Nicoletta Trucco di Excelsior caffè, storico brand di Cuneo.
In Italia, patria dell’espresso, immancabile durante la giornata, beviamo ogni anno circa 6 miliardi di tazzine. Tra le prime regioni per produzione di macinato di qualità c’è il Piemonte, con oltre 90 torrefazioni attive e un export di caffè e cioccolato che vale più di 600 milioni di euro.