Si chiama “fame da cambio di stagione”, o meglio Seasonal Affective Disorder (SAD) quel complesso di disturbi che accusiamo tra ottobre e novembre, tra mal di testa, spossatezza, difficoltà di concentrazione e sensazione costante di fame.
Si tratta di disturbi leggeri che non richiedono cure: il senso di insoddisfazione ci porta a cercare conforto nel “confort food”, non sano, ma consolatorio.
Le ragioni della fame da cambio di stagione sono, però, da ricercare anche nel nostro organismo. Gli ormoni che produciamo sono regolati dalla luce diurna, e, con l’autunno e l’inverno, le giornate man mano si accorciano e il nostro orologio interno viene scombussolato, nei ritmi sonno-veglia, ma anche sazietà-appetito.
Diminuiscono i livelli di serotonina, dopamina ed endorfine, le sostanze che presiedono le sensazioni di benessere, serenità e relax, e per sopperire a questo calo, cerchiamo conforto nel cibo.