Dietro il rincaro delle bollette non vi sono solo cause passeggere, come i flussi di gas russo inferiori rispetto al previsto, ma vi sono anche ragioni ben più profonde. Il Corriere della Sera ne spiega le principali, a partire dalla carenza del gas, da cui poi l’elettricità si genera.
“La domanda di gas naturale è cresciuta quasi senza sosta nell’ultimo decennio ma le major spesso hanno rinunciato a sviluppare nuova capacità di offerta, in parte perché sotto pressione da parte degli investitori che chiedevano strategie sostenibili dal punto di vista ambientale”, afferma Enrico Mariutti, presidente dell’Istituto alti studi in geopolitica di Roma. Inoltre, i dati dell’Agenzia internazionale dell’energia mostrano che la domanda di gas è cresciuta, passando da tremila miliardi di metri cubi nel 2009 a quasi quattromila miliardi nel 2020, ma l’offerta non ha seguito lo stesso corso e i grandi gruppi privati hanno rinunciato.
C’è poi il tema della transizione green e degli obiettivi che l’Europa si è data, che pesano sulle bollette delle famiglie. Sempre più produttori, soprattutto quelli inquinanti, hanno bisogno di certificati di emissioni e il prezzo di questi certificati è in netto aumento, passando da 33,6 a 61 euro per tonnellata.