Teheran ha fatto sapere di aver arrestato un certo numero di agenti del Mossad, mentre tentavano di oltrepassare clandestinamente il confine occidentale della Repubblica islamica, in possesso di fucili da caccia, pistole e bombe a mano.
Come racconta Libero, gli arrestati sono accusati di far parte di una rete di spionaggio dal Mossad, che ha ordinato loro di “aiutare i manifestanti, compiendo azioni terroristiche ed attentati contro personalità del regime”. Le manifestazioni menzionate sono quelle delle settimane scorse contro l’inefficienza del governo nel fronteggiare la grave siccità che imperversa nel Paese.
La notizia dell’agenzia di stampa governativa arriva dopo che l’emittente britannica Sky News ha divulgato alcuni documenti segreti in cui sono descritti i piani dell’unità 13 dei servizi di spionaggio iraniani per attaccare i civili, su navi da trasporto e pozzi petroliferi, con mirati attacchi cyber.
Probabilmente la volontà di Teheran era quella di distogliere l’attenzione dal problema della siccità, la più grave degli ultimi 50 anni, e per rispondere alle accuse di preparazione di attacchi cyber contro i civili.