“Restringere l’accesso ai soli possessori del pass rischia di far perdere 1,5 miliardi di fatturato ad attività turistiche e pubblici esercizi, con una perdita di 300 milioni di fatturato per i soli bar e ristoranti”, è la stima di Confesercenti, che rappresenta circa 350mila piccole imprese del mondo del commercio, turismo, servizi, artigianato e industria. Si tratta dello scenario a cui si andrebbe incontro se il Governo optasse per il green pass per accedere a bar, ristoranti e a pressoché ogni tipo di attività.
“L’obbligo di green pass è meglio della chiusura forzata. Ma non è una soluzione indolore e avrà un grave impatto sulle attività economiche: a seconda della modulazione che verrà scelta. Favorire la massima copertura della popolazione con le vaccinazioni deve essere una priorità ma non si utilizzi il certificato come arma, penalizzando ancora una volta in modo ingiustificato le imprese. In particolare, i pubblici esercizi che, stando alle indiscrezioni, sarebbero tra i primi a essere sottoposti all’obbligo di green pass”, spiegano a Il Giornale da Conferesercenti.
“Io mi auguro che il governo sappia adottare la linea che danneggi meno l’economia perché questo provvedimento rischia di riportare l’economia indietro. Per carità, meglio della chiusura forzata, ma il 30–40% dei pubblici esercizi e ristoranti non ha spazio all’esterno. Per il settore bar e ristorazione perdiamo il 40% di potenzialità del lavoro. Per non parlare di tutti quelli che devono andare all’estero e stanno annullando tutte le prenotazioni. Ma c’è un problema anche per i viaggi interni”, aggiunge a Il Giornale Mauro Bussoni, segretario generale Confesercenti.