Negli ultimi giorni sulle coste siciliane, tra Augusta e Porto Empedocle, sono sbarcati oltre 600 migranti. Il Viminale ha messo in piedi contratti di audit per i colloqui con i richiedenti asilo e per gli impegni di spesa. Il costo di questi programmi è di 44milioni di euro.
Il Giornale racconta che di questa somma, 22,5 milioni servono per aumentare di 857 posti i servizi di accoglienza integrata Sai. Dunque, la spesa per ogni immigrato accolto è poco più di 26mila euro per circa sei mesi di progetti.
Quando il migrante arriva, dopo il periodo di quarantena, viene allocato nei Centri di accoglienza straordinaria (Cas), e poi nel sistema Sai, dell’accoglienza e dell’integrazione. Il Sai è costituito dagli enti locali che prendono i soldi dal Viminale e che mettono in piedi i diversi programmi a disposizione per i migranti, siano essi richiedenti asilo o richiedenti protezione temporanea.
Tra i programmi, che mirano al “rafforzamento della capacità di accoglienza, inclusione sociale e accompagnamento”, vi sono tirocini formativi con la possibilità di riconoscimento di una indennità per la frequenza ai partecipanti, supporto all’inserimento lavorativo, riconoscimento di titoli di studio dei paesi di origine, assistenza legale e accesso ai servizi per l’impiego.
Un’altra quota dei 44 milioni di euro stanziati dal Viminale, è dedicata agli audit per la richiesta di soggiorno (1 milione 300 mila euro), mentre 9 milioni e 998 mila euro servono per fronteggiare situazioni emergenziali. Gli altri 10 milioni sono dedicati ai progetti già in piedi, che riguardano i percorsi di inclusione dei migranti in seconda accoglienza.