Snam ha inaugurato a Bologna il suo primo distretto del futuro (TecHub), interamente gestito con l’ausilio di tecnologie digitali funzionali all’abbattimento delle emissioni, al miglioramento della sicurezza e resilienza delle infrastrutture e all’efficienza operativa sul territorio.
“L’avvio del TecHub di Bologna – ha detto Marco Alverà, amministratore delegato di Snam – è una tappa chiave del percorso di digitalizzazione della nostra rete, che diventerà sempre più intelligente, sicura e pronta alla transizione ecologica, anche attraverso il trasporto di gas rinnovabili come biometano e idrogeno. Grazie alle innovazioni che stiamo introducendo sul territorio, a supporto delle competenze delle nostre persone, vogliamo diventare la società più tecnologicamente avanzata al mondo nel nostro settore, combinando la nostra attenzione alla sostenibilità e agli ecosistemi con un uso etico e virtuoso dei dati. Il distretto di Bologna sarà uno dei poli dell’innovazione di Snam, anche grazie alla collaborazione con l’Università Alma Mater, la più antica del mondo e al tempo stesso tra quelle più proiettate nel futuro”.
L’hub digitale di Bologna controlla oltre 4mila km di metanodotti, 80 impianti di riduzione e più di mille punti di riconsegna tra Emilia-Romagna e Marche ed è uno degli otto presidi di Snam, distribuiti lungo l’intera Penisola, con funzioni di supervisione e controllo delle attività dei 48 centri di manutenzione attivi su tutto il territorio nazionale.
Il TecHub impiegherà sistemi di monitoraggio in tempo reale degli asset, droni e satelliti a supporto del personale nelle attività di ispezione della rete. Inoltre, è partita una campagna per il monitoraggio delle emissioni fuggitive e la loro eliminazione, in vista del target di neutralità carbonica fissato da Snam per il 2040.