Ad oggi in Islanda l’86% dei dipendenti ha ottenuto la settimana corta, passando da 40 a 35 ore di impiego. È il risultato di un esperimento durato quattro anni, che ha coinvolto oltre 2.500 persone.
Come racconta Repubblica, il test è partito nel 2015, quando, dopo la pressione dei sindacati, il Comune ha deciso di concedere ai dipendenti pubblici un’ora in più di tempo libero. Le riunioni sono state accorciate potenziando il lavoro preparatorio, sono state eliminate le sovrapposizioni e meglio suddivise le mansioni ridondanti. Piano piano l’orario corto di 35 ore a settimana è stato introdotto all’ufficio immigrazione nazionale, al centro di protezione all’infanzia, poi in asili, scuole, musei, centri sociali, e al 2018 l’1% della popolazione era coinvolto nello studio. Ovunque il risultato ha mostrato che lavorare un’ora in meno al giorno aumenta la produttività dei dipendenti.
Nel 2020 l’opzione di ridurre l’orario è stata estesa a tutti i dipendenti pubblici e da qualche mese anche al privato. Il prossimo obiettivo dei sindacati è di ottenere la settimana lavorativa di quattro giorni.