Sono sempre più frequenti i casi di censura sul social di Mark Zuckerberg. Lo testimonia Carlo Lottieri che su Il Giornale spiega di aver ricevuto, insieme a tanti altri, l’invito da parte di Facebook a segnalare chi tra le sue amicizie, stava assumendo posizioni estremistiche. Ma non solo: molti utenti hanno fatto notare che gli era impossibile condividere l’articolo di Lottieri, uscito su Il Giornale, in cui parlava delle censure sui social network.
Non è questo un caso isolato: per esempio altri account non hanno potuto rilanciare le affermazioni di Palù, presidente dell’Aifa, che dichiarava che la variante Delta non deve destare eccessive preoccupazioni al momento o, ancora, di chi è scettico rispetto al ddl Zan.
La censura quindi sta diventando sempre più frequente e, sebbene si possa dire che Facebook è un’azienda privata e in quanto tale i titolari possono decidere se oscurare alcuni messaggi, è in realtà difficile distinguere la dimensione pubblica e privata di questi contenitori, che dovrebbero promuovere la libertà di idee.