Il premier del Giappone Suga ha deciso di proporre una settimana di quattro giorni lavorativi per “aiutare le famiglie a gestire difficili situazioni domestiche senza doversi licenziare e, allo stesso tempo, permettere ai lavoratori (e alle lavoratrici) di migliorare le proprie competenze rendendo così più dinamico il mercato del lavoro”.
Come racconta il Corriere della Sera, la proposta, di cui si discute in altri Paesi già da tempo, è un tentativo di dare un impulso al mercato, dopo che da decenni il Paese registra una crescita zero. Manca la manodopera, il mercato del lavoro è molto rigido e le chiusure per la pandemia non hanno fatto altro che acuire questa situazione. Dare più tempo libero ai lavoratori permetterebbe ai cittadini di uscire o fare acquisti, mettendo in moto l’economia nazionale, oppure ai più giovani di pensare a dei figli, risanando così un altro tasto dolente del Paese, quindi una società troppo anziana.
Chi, invece, è contrario a questa proposta, teme un taglio dello stipendio, mentre i datori di lavoro pensano che i dipendenti sfrutterebbero il tempo a disposizione per trovare un secondo lavoro, con il rischio di essere meno efficienti nel primo.
