“Il Recovery arriva al momento giusto. La ripresa è in atto. L’ottimismo è giustificato. L’Unione europea avrà almeno per i prossimi due anni una crescita economica tra il 4 e il 5 per cento. È una cosa senza precedenti”, è il quadro che fornisce Paolo Gentiloni, commissario Ue agli Affari economici, alla luce dell’approvazione da parte di Bruxelles di 12 Pnrr, tra cui quello italiano.
“L’approvazione finale ci sarà a luglio all’Ecofin. L’ok della Commissione è il risultato di quattro mesi di dialogo. Migliaia di pagine sono state scambiate. Sono stati compiuti lunghi tratti di strada per arrivare a questo obiettivo. In Italia si è iniziato a dicembre per arrivare al traguardo”, spiega Gentiloni in un’intervista a Repubblica.
Tutti i Paesi, in primis l’Italia, saranno sotto la lente di ingrandimento e i fondi saranno erogati a patto che il cronoprogramma e gli obiettivi saranno rispettati: “La natura di questo programma consiste nel fatto che la Commissione ha stretto un patto con i 27 Paesi. L’Italia da sola percepirà un terzo di tutti i sussidi e prestiti. È un patto consensuale, ma vincolante. È legato a centinaia di obiettivi e scadenze. Le erogazioni quest’anno saranno il 13 per cento del totale. Nel 2022, invece, l’Italia riceverà 50 miliardi. Quasi un quarto dell’intero ammontare di finanziamenti. Ma, appunto, i soldi non sono una imprevista fortuna. Sono legati al raggiungimento di obiettivi e scadenze di questo patto vincolante”.
Il Commissario, già presidente del Consiglio, ribadisce l’importanza di una figura come Mario Draghi, che, però, non può farcela da solo: “Siamo fortunati perché c’è una persona come Draghi e una maggioranza di una ampiezza inusuale. Ma è l’insieme della classe dirigente che deve essere consapevole di quanto sia ambiziosa l’operazione. Anche in Parlamento. Ci vuole una unità fuori dal comune tra forze politiche, sociali, enti locali. Dobbiamo scalare una vetta, non nuotare su un mare di soldi europei. Vale per noi e per gli altri”.