Nessuna traccia ancora di Saman Abbas, la diciottenne pakistana scomparsa dopo aver rifiutato il matrimonio combinato dalla famiglia. L’ipotesi della procuratrice reggiana Isabella Chiesi e dei carabinieri del Reparto provinciale è che sia stata uccisa.
Insospettisce il video estrapolato dalle riprese delle telecamere dell’azienda in cui lavorava il padre di Saman, dove si trova anche l’abitazione della famiglia: risale al 29 aprile e mostra tre persone che alle 19.15 portano due pale, un secchio con un sacchetto azzurro, un piede di porco e un altro attrezzo. Le persone ricompaiono poi alle 21.50.
Anche la famiglia ha fatto ora perdere le sue tracce: secondo quanto scritto in un messaggio WhatsApp del capofamiglia al datore di lavoro, si sono recati in Pakistan per un problema familiare (una sorella in fin di vita). Ma ad essere partiti, con un volo per il paese d’origine, sono stati solo la madre e il padre mentre di Saman non ci sono tracce tra i passeggeri.
Come racconta il Corriere della Sera, Saman si era rivolta ai servizi sociali lo scorso 27 ottobre perché voleva opporsi al matrimonio combinato col cugino, ed era stata messa poi in protezione in un centro del bolognese, come spiega la sindaca. Lei stessa avrebbe deciso di lasciare volontariamente il centro, forse per recuperare i documenti lasciati al padre. La datrice di lavoro del capofamiglia spiega che la giovane non usciva mai e non frequentava le scuole. I carabinieri continuano ad indagare e si cerca ora tra i campi.