Ieri nello stabilimento di Rho (Milano) si è svolto il primo test a livello mondiale nei processi di forgiatura di acciaio utilizzando una miscela di gas naturale e idrogeno al 30%.
Le analisi ingegneristiche e le prove sono state effettuate da Snam che ha sviluppato il progetto di Rina, multinazionale di ispezione, certificazione e consulenza ingegneristica. Il Gruppo Giva, leader nella lavorazione dell’acciaio, ha messo a disposizione lo stabilimento per eseguire il test. La miscela di metano e idrogeno è stata fornita da Sapio, specializzata nella produzione e commercializzazione di gas industriali e medicinali.
“L’idrogeno può diventare nel medio-lungo termine la soluzione per decarbonizzare il settore siderurgico e tutte le industrie con un consumo intensivo di energia. Questa sperimentazione è una tappa propedeutica alla progressiva introduzione di idrogeno a zero emissioni, prima in blending con il gas naturale e poi in forma pura, in alcuni processi di produzione dell’acciaio”, ha commentato l’AD di Snam Marco Alverà.
L’acciaio verde contribuisce al progetto europeo di abbattere le emissioni di Co2 entro il 2050. In Svezia è stata avviata con Hybrit la prima acciaieria a idrogeno del mondo. In Italia Snam ha annunciato a gennaio una sperimentazione insieme a Tenaris ed Edison nell’impianto di Dalmine.
Per effettuare il test non è stato modificato l’impianto e si stima che l’utilizzo permanente della miscela di gas naturale e idrogeno porterebbe ad una riduzione delle emissioni di Co2 di 15mila tonnellate annue, l’equivalente di circa 7.500 auto.