Attualità e politica

Giorgetti: “Riaperture? Volevamo di più ma andiamo nella giusta direzione”

“Noi abbiamo spinto in tutto questo periodo per ottenere qualcosa in più. I numeri dell’epidemia sono confortanti, e dunque il senso di questo decreto è ‘stiamo per riaprire’. Da questo punto di vista, è una buona notizia”, lo afferma il ministro per lo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.

“Noi avevamo posto anche altre questioni. Siamo rimasti un po’ da soli a fare questa parte, ma quello che ha stabilito il presidente Draghi va bene. Forza Italia non pervenuta. Francamente, mi sarei atteso qualche sostegno in più, coerentemente con le posizioni che leggo sui giornali”, spiega il ministro al Corriere della Sera.

L’oggetto del contendere è il coprifuoco per il quale si è battuto il leader leghista Matteo Salvini: “L’orario del coprifuoco noi lo vedevamo in maniera diversa. L’idea era: i locali chiudano alle 23, ma si dia la possibilità di rientrare successivamente. Ma questa proposta non è stata accolta. In ogni caso abbiamo chiesto, e la cosa sarà ribadita nel decreto, che quando una regione ha acquisito lo status di zona bianca, il coprifuoco non c’è più. Questo significa che, già oggi, per diverse regioni c’è la possibilità di guardare al futuro con altri occhi. E il coprifuoco, dunque, in parecchi casi finirà prima di quanto non dica la regola generale. È la paura che viene sconfitta dalla realtà”.

La Lega chiede da tempo di dare certezze ai cittadini e agli imprenditori dopo più di un anno di agonia: “Guardi, io credo che noi abbiamo rappresentato un sentimento diffuso tra gli italiani, che peraltro era partito già da varie settimane. Io credo che la nostra posizione abbia effettivamente cominciato a fare breccia: dare qualche sicurezza sul ritorno alla vita per tutti, in considerazione di numeri che migliorano e che vanno confermati. Detto questo, Roberto Speranza fa il ministro alla Salute, e per un ministro alla Salute sarà pure che probabilmente le preoccupazioni non sono mai a sufficienza. Se io faccio il ministro allo Sviluppo economico devo invece rappresentare le categorie private della possibilità di lavorare. È giusto che in Consiglio dei ministri ci siano tutte le voci. Io credo che vada bene preoccuparsi per la salute, purché questa preoccupazione non diventi paura e si finisca con il vedere fantasmi dappertutto. Io credo che noi abbiamo fatto la nostra parte e che questo abbia portato a qualcosa. La sintesi è stata più prudente rispetto a quello che chiedevamo noi, ma la macchina va nella giusta direzione”.

Redazione

 

 

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