Elon Musk ha annunciato su Twitter che non accetterà più pagamenti in criptovaluta per le sue auto elettriche di lusso targate Tesla. Il motivo sono gli effetti negativi del “mining” (la produzione della criptovaluta) sull’ambiente.
Come racconta il Corriere della Sera, la realizzazione della moneta virtuale avviene tramite i computer, sbloccando degli enigmi, processo che richiede una grande quantità di energia. Mano a mano che il valore del Bitcoin aumenta, gli enigmi sono più complessi e la mole di energia richiesta è maggiore. Secondo i ricercatori della Technical University di Monaco e del Massachusetts Institute of Technology, a fine 2018 l’intera rete Bitcoin ha emesso 22,9 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, mole che emette una grande città occidentale o l’intero Sri Lanka.
“Siamo preoccupati per il rapido aumento dell’uso di combustibili fossili per l’estrazione e le transazioni di Bitcoin, in particolare il carbone, che ha le emissioni più alte di qualsiasi combustibile. La criptovaluta è una buona idea su molti livelli e ha un futuro promettente, ma questo non può accadere a spese dell’ambiente”, ha dichiarato Musk. Il valore dei Bitcoin è crollato sotto i 51 dollari, perdendo circa 11 punti percentuale.