Internazionale

Estate in salita per le low cost: i test Covid sono cari e incidono sulle prenotazioni

Dopo l’annuncio di Boris Johnson sul sistema a semaforo e sui soli dodici paesi dove i cittadini britannici potranno recarsi senza obbligo di quarantena, i titoli delle compagnie aeree alla Borsa di Londra sono scesi del 3%.

Tra i dodici paesi, considerati a basso rischio di contagio, ci sono Portogallo, Israele, Islanda, Australia e Nuova Zelanda. Per gli arrivi dalle altre mete, come Italia, Francia, Spagna, Grecia, Cipro e Stati Uniti, sono richiesti dieci giorni di quarantena e due test Covid.

Come racconta il Sole 24 Ore, i titoli delle compagnie aeree erano saliti dall’inizio dell’anno in ottica dell’arrivo della stagione estiva e dell’allentamento delle restrizioni, complici le campagne vaccinali. Le azioni di IAG sono infatti salite del 31% e quelle di easyJet del 28%.

Nonostante i governi stiano mettendo a punto dei piani per far riprendere il turismo estivo, i test a cui bisognerà essere sottoposti costituiscono un forte deterrente, soprattutto nella scelta delle low cost. La IATA calcola che nei 15 paesi in cui è previsto un test Covid, il costo va da 90 a 208 dollari. L’importo incide notevolmente sulle tariffe delle compagnie low cost e potrebbe così disincentivare le prenotazioni.

Redazione

 

 

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