Ripensare gli orari delle scuole, ma anche degli uffici. Lo sostiene il ministro per le Infrastrutture Enrico Giovannini che spiega: “In prospettiva occorre ripensare gli orari delle città nel loro complesso, non solo delle scuole ma anche degli uffici e ragionare sulla pressione sui mezzi pubblici, che però, forse, sarà attenuata dal fatto che molte imprese e molte amministrazioni pubbliche comunque continueranno col lavoro a distanza”.
Il nodo dei trasporti pubblici deve essere sciolto entro il 26 aprile, giorno in cui tutti gli studenti faranno rientro in classe. “Serve uno sforzo da parte di tutti in nome di un obiettivo condiviso: trasportare quanto più ragazze e ragazzi degli istituti superiori nell’ultimo mese e mezzo di scuola. Allo studio abbiamo una serie di nuove ipotesi che valuteremo con le Regioni per aumentare la sicurezza sui mezzi pubblici, tra cui quella di sanificare più volte al giorno i mezzi di trasporto, un elemento visibile che rassicura i viaggiatori”, spiega il ministro in un’intervista a La Stampa.
La scorsa settimana sono stati nominati i 57 commissari per le opere pubbliche da sbloccare. A tal proposito, il ministro sostiene: “Questa settimana incontrerò i 29 nuovi commissari coi quali definiremo le modalità di lavoro, il monitoraggio trimestrale, la pubblicazione del cronoprogramma e una serie di linee di azione per rendere più sostenibili le nuove infrastrutture. Dopodiché, la legge prevede che entro il 30 giugno possano essere emanati altri decreti per ulteriori opere da commissariare e per questo ho già chiesto alle stazioni appaltanti, Anas e Rfi, di indicare le loro esigenze. Tenendo però presente due elementi: il primo è che il numero dei commissari-tecnici non è infinito, il secondo è che anche sulla spinta del Recovery plan, d’intesa col ministro Brunetta, vareremo una serie di semplificazioni che varranno non solo per il Pnrr ma anche altre opere, riducendo così la necessità di nominare nuovi commissari”.
