Dal 26 aprile gli italiani potranno tornare a muoversi tra regioni, anche tra quelle arancioni e rosse, e per farlo dovranno avere con sé un pass che attesti l’avvenuta vaccinazione (con entrambe le dosi), di essere guarito dall’infezione da non più di sei mesi o l’esito negativo di un tampone.
Come racconta La Stampa, il dipartimento della prevenzione del Ministero della salute diretto da Gianni Rezza sta individuando il metodo di diagnostica più efficace e veloce. Un’ipotesi è costituita dal test molecolare “Salivette”, già sperimentato all’Università di Padova con una attendibilità del 98%. In questo caso, però, la saliva racconta autonomamente dal cittadino andrebbe comunque spedita ad un laboratorio per essere analizzata, con conseguente dilatazione dei tempi, e il batuffolo di cotone da masticare la mattina per almeno un’ora potrebbe risultare pericoloso per i bambini.
Un’altra soluzione potrebbe essere quella del test antigenico “lecca-lecca”, già sperimentato a Bollate, con un’affidabilità del 96%, secondo i test dell’Università di Milano. Consisterebbe nel succhiare una spugnetta all’estremità di un bastoncino, e avrebbe un costo tra i sei e gli otto euro, la cui metà coperta dallo Stato.
Il ministero vorrebbe identificare il test migliore e più efficace da inserire in una circolare da diffondere già in settimana. Lo strumento scelto servirà, più avanti, anche come via libera alla partecipazione ad eventi e spettacoli.