Da un anno a questa parte ci siamo abituati tutti a lavorare in smart working, ma non sarà sempre così per i 3,2 milioni di dipendenti pubblici. Il ministro Brunetta ha dichiarato che la pa potrà ricorrere al lavoro agile “solo se migliorerà l’efficienza del lavoro e la soddisfazione del cliente”.
“La Pa utilizzerà lo smart working solo se migliorerà l’organizzazione del lavoro, l’efficienza del lavoro e aumenterà la soddisfazione dei clienti – ha spiegato intervenendo al convegno “Italia 2021 – Competenze per riavviare il futuro”, organizzato da Pwc Italia – Solo se queste tre cose contemporaneamente risiederanno nel nuovo processo amministrativo ci sarà smart working. Altrimenti si torna nel posto di lavoro”.
Come racconta il Corriere della Sera, il ministro ha poi fatto riferimento alla precedente gestione del suo dicastero, affermando: “Chi mi ha preceduto in questo ministero ha stabilito quote di utilizzo per lo smart working nella pubblica amministrazione, ma è quanto di peggio si possa fare perché l’uso dello smart working va visto sulla base dell’efficienza e della produttività per i miei clienti, è senza senso dare una percentuale”.