Con il lockdown sono calate le separazioni del 15% rispetto al 2020, mentre aumentate del 2% le rotture consensuali. È quando emerge dai dati della sezione Famiglia del tribunale di Roma elaborati dall’Associazione Diritto e Psicologia della Famiglia (Dpf).
Come racconta Libero, nel 2020 i divorzi sono diminuiti del 20%, mentre sono aumentati del 3% quelli conclusi in via giudiziale, in cui i coniugi non sono riusciti a trovare un accordo. Nelle separazioni consensuali c’è stato un incremento dell’8% della negoziazione assistita, ovvero dello scioglimento in via amichevole e di comune accordo.
Complessivamente, nel 2020 ci sono stati 831 divorzi giudiziali a fronte dei 929 dell’anno precedente. Le separazioni consensuali sono state 556 in meno rispetto al 2019, mentre i divorzi congiunti sono scesi da 1955 a 1293. La negoziazione assistita è stata scelta per 832 divorzi e 1161 separazioni.
Per Marco Meliti, presidente della Dpf, le ragioni risiedono nel clima di incertezza in cui viviamo da più di un anno: “Di fonte ad anni di grande incertezza economica e con la paura di perdere il lavoro, molte coppie, soprattutto quelle a basso reddito, non se la sono sentita di affrontare una separazione che, oltre al costo umano ed economico, comporta un grave impoverimento per le finanze familiari”.